Il latte delle immagini di Olivier Leplatre, Bibliotheka, 2025

Redazione

 

Le immagini possono essere di latte? E, in tal caso, ci verrebbe voglia di berle e di mangiarle? E che rapporto esiste tra questo nutrimento primordiale e la sua raffigurazione?

All’appetito per le immagini è dedicato il nuovo saggio del francesista Olivier Leplatre, che nel libro Il latte delle immagini analizza la favola “Il lupo e la volpe” di La Fontaine e propone di osservare diverse opere d’arte – da Vincenzo Campi a Jeff Wall – permettendoci di scomporre le principali problematiche delle pratiche iconofagiche.

“La favola di La Fontaine – spiega l’autore – comincia con un’immagine, o diciamo pure con un miraggio: sotto l’influenza nefasta della luna, la volpe immagina di poter gustare il delizioso alimento che ha visto lungo la strada, durante la sua passeggiata, nell’oculare di un pozzo.

Bisogna essere davvero affamati per non meravigliarsi che un formaggio si trovi lì, in un pozzo, pronto per essere consumato, e per non accorgersi che si tratta solo di un riflesso. Ma la volpe ha fame, molta fame”.

 

 

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