Biancaneve di Jacob & Wilhelm Grimm, illustrato da Nancy Ekholm Burkert, Camelozampa, 2023

Redazione

 

Un capolavoro senza tempo, tradotto da Bruno Berni, è la Biancaneve dei fratelli Grimm illustrata da Nancy Ekholm Burkert.

A incantare sono le raffinate illustrazioni di Burkert; le sue immagini colpiscono per la loro eleganza, la ricchezza di dettagli, un’accurata rappresentazione degli ambienti, un sapiente utilizzo del colore per suggerire le diverse atmosfere emozionali. L’azione è collocata in una sorta di Medioevo indefinito, con uno stile in cui evidenti sono gli echi dei dipinti rinascimentali (le inquadrature, i giochi di luce e ombre, la particolare cura nel disegnare i vestiti e i drappeggi). E come nella tradizione della pittura rinascimentale, Burkert dissemina le sue tavole di molti oggetti ed elementi dai significati simbolici, capaci di cogliere il senso profondo della fiaba stessa. Esemplare, in questo senso, la doppia pagina che rappresenta la matrigna intenta ad avvelenare la mela.

A rendere speciale e innovativa l’interpretazione iconica di Burkert è proprio la rappresentazione di Biancaneve e dei sette nani, in totale rottura proprio con quella delicata, leziosa e imperante di Walt Disney (1937) che ha colonizzato l’immaginario di intere generazioni. La Biancaneve di Burkert, sin dalla copertina, ci viene mostrata per quello che è nella fiaba dei Grimm: una ragazzina qualunque, inquieta e spaventata per quanto le accade, esitante. Gli stessi sette nani appaiono totalmente diversi da come sono abitualmente illustrati, risultando molto verosimili e coerenti con il racconto fiabesco: adulti di piccole dimensioni, ognuno mirabilmente connotato a livello fisiognomico, logorati da anni di faticoso lavoro.

 

 

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