Il tuffo di Colapesce di Lorenzo Spurio, G.C.L. Edizioni, 2023

Redazione

 

Il tuffo di Colapesce, dal nome della celebre leggenda popolare marinara di Messina, cantata dall’indimenticata Maria Costa – poetessa dello Stretto – propone un compendio di saggi, articoli, interviste e testi critici che Lorenzo Spurio ha raccolto nel corso degli anni, approfondendo alcuni classici siciliani (Sciascia, Tomasi da Lampedusa, Brancati, Vittorini…), fino a numerosi contemporanei.

Disamine attente sono rivolte nei riguardi dell’impegno di alcuni esponenti noti per il loro attivismo anti-mafioso (Danilo Dolci, Peppino Impastato e Maria Saladino). L’attenzione del critico è rivolta pure verso gli sperimentalismi letterari che negli ultimi anni sono nati proprio in Sicilia: il dittico poetico (Emanuele Marcuccio), la corto poesia italiana (Antonio Barracato e Dorothea Matranga), la poesia sculturata (Giovanna Fileccia) e la quarto-poesia, il trinismo e la “scalenata” (Rosario Loria).

La vicenda di Colapesce – a cui Renato Guttuso dedicò uno dei centoquarantatré pannelli decorativi installati nella volta del Teatro Vittorio Emanuele di Messina e il cui motivo del “tuffo” è richiamato, seppur in forma stilizzata nella copertina del libro di Spurio – ha a che vedere con la leggenda (divenuta mito) che narra la storia di Nicola, figlio di un pescatore, per la cui grande abilità nel nuotare lo vide trasfigurato in una figura chimerica di uomo-pesce. Viveva placidamente sul fondo del mare, quando il re lo chiamò sulla terraferma per consegnargli una missione. Il sovrano, infatti, impaurito, gli comunicò che la sua Regione (sorretta da tre pilastri, con uno in imminente disfacimento) era in procinto di sprofondare, così Colapesce accettò di tuffarsi per cercare di sorreggere la Sicilia. Da allora, è là sotto: secondo alcuni è morto, non essendo più risalito in superficie, secondo altri, invece, con spirito di sacrificio oltre ogni limite, è ancora là, fattosi colonna perpetua, come un marmo incorruttibile, a puntellare la Sicilia che, proprio grazie a lui, è salva e persiste. Seguendo questo tracciato popolare tramandatosi nel tempo secondo alcuni i movimenti sismici che si percepiscono nella zona Messina-Catania sono da imputare proprio a Colapesce che per cercare di riposarsi del grande peso, ogni tanto cambierebbe la spalla su cui tutto grava.

Il tuffo di Colapesce inaugura la collana “asSaggi”, dedicata alla critica letteraria, all’interno del Gruppo Letterario Culturale Edizioni (G.C.L. Edizioni) di Pulsano (TA) diretta da Gian Carlo Lisi.

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