SURREALIA – Segnali dall’Oltre e altri racconti, Aa.Vv., a cura di Vito Davoli e Daniele Giancane, Amazon KDP 2021

di Vito Davoli

 

Si terrà lunedì 13 dicembre, alle ore 18,30, presso la libreria Roma a Bari, la prima presentazione ufficiale della collettanea Surrealia, segnali dall’Oltre e altri racconti, la raccolta di narrativa surreale nata dal laboratorio fondato e diretto dal prof. Daniele Giancane che tira le somme di un percorso letterario minuzioso e approfondito generando un risultato di tutto rispetto in questa interessante collettanea. Un’esperienza proficua: nata sul web, meglio, sui social quasi a voler testimoniare che anche i più avanzati strumenti della tecnologia possono non solo essere usati con oculatezza, utilità e piacere ma addirittura essere messi al servizio di quanto di più tradizionale si possa concepire: un libro stampato! Accanto al più contemporaneo e-book.

Ognuno degli autori, dopo un periodo di formazione e condivisione della parola scritta e dei suoi strumenti, ha potuto misurarsi con le indicazioni del professore e dare vita, ciascuno secondo la propria sensibilità e capacità creativa, ai propri racconti surreali sottoponendoli alla preventiva lettura di tutti i partecipanti al laboratorio e raccogliendo, in un totale spirito di condivisione e crescita, consigli, appunti, “correzioni di tiro” e qualsiasi altro suggerimento proveniente dalle prime letture degli stessi scritti.

Sarebbe più che lecito domandarsi quindi il perché di un laboratorio. «Nella società odierna si assiste – scrive il prof. Giancane – ad una sorta di solipsismo o di narcisismo: si scrive e si pubblica (quasi sempre a pagamento), senza alcuna selezione da parte di supervisori o critici letterari che dividano il grano dal loglio. Ed è per questo che credo che l’unico modo per formarsi oggi sia quello delle comunità letterarie. Comunità di scambio e di crescita collettiva». E così, prosegue il professore, «grazie al progetto ideato da Vito Davoli, pubblichiamo un volume di racconti, ma non racconti qualsiasi, piuttosto di storie surreali o fantastiche. Qualcosa di simile ai racconti di Lovecraft o di Poe, di Buzzati o di Kafka. Racconti non realistici, insomma (potremmo rintracciarne gli elementi fondamentali nel testo-base La letteratura fantastica di Todorov). Così il laboratorio ha prodotto, riflettuto, eliminato, riscritto, trovato le soluzioni migliori, sino ad affinare gli stili e a rendere godibili e fascinose le storie».

Leggendo progressivamente i racconti condivisi nel laboratorio, si è avuta la chiara percezione del valore intrinseco e della dignità creativa di alcuni dei testi condivisi al punto che quasi automatica è sembrata l’idea di procedere a una pubblicazione anche e soprattutto per mantenere alto quello spirito di condivisione che li ha inizialmente ispirati: condivisione con un lettore-tipo disposto a perdersi qualche buona ora di lettura in un universo originale e, appunto, surreale che ciascuno di questi racconti contribuisce a costruire. Una lettura piacevole, non necessariamente troppo impegnativa ma dilettevole e capace di catturare il lettore e trasportarlo in mondi immaginati e immaginari nei quali ciascuno degli autori ha provato a dare sfogo alla propria fantasia misurandosi talvolta con le proprie paure o con la rabbia nei confronti di tematiche più oggettivamente impostate, talaltra inserendosi nel solco di tradizioni letterarie compiute o affidando al surreale la denuncia di aspetti la cui tragicità è tutta reale e legata alla oggettività della contingenza. Non sempre e non necessariamente, però, in modo tragico. Non manca ironia e talvolta pure comicità grottesca accanto alle tinte fosche di più attese atmosfere provenienti da un “Oltre” dal quale tutti questi testi tirano fuori realtà e surrealtà nelle quali si innestano discorsi e dettati vari e diversi. Ironia, scrive Gianni Antonio Palumbo, prefatore della raccolta, che sembra «quasi voler suggerire che la vera tragicità è del reale e non deriva certo dall’azione di mostri e fantasmi, ma dalle storture che si radicano nel cuore dell’uomo».

I narratori rispondono ai nomi di Clara Russo, Ornella Mamone Capria, Vito Davoli, Luigi Lafranceschina, Giuseppe Zilli, Silvia De Luca, Maria Daniela Pierri, Maurizio Evangelista, Giuditta Abatescianni, Loredana Lorusso, Rosa Costantino, Maria Curatolo, Pasqua Sannelli, Anna Lauria e Giuseppina Girasoli e nei loro racconti «prevalgono le short stories e in alcuni casi ci troviamo di fronte a brevi prose, non prive di aperture liriche; raramente il racconto si sviluppa in volute più distese. Eppure, questi trilli dall’Oltre bene spaziano nei meandri del freudiano unheimlich, che irrompe nella quotidianità, introducendo elementi ad essa estranei e, come tali, portatori di crescente inquietudine» (G. A. Palumbo).

Tante le sfumature, tanti anche i livelli di fruizione di questi racconti, ciascuno dei quali, pur nella singolarità del “compimento della missione”, resta un microcosmo di tutta dignità dal quale aspettarsi o al quale affidare ragioni di ulteriore crescita o, nei più maturi, aspettative di ulteriori sviluppi. Sfumature ricche anche per il fatto che «Le storie – come indica Palumbo – scelgono come teatro della loro ambientazione borghi meridionali, dalla Puglia alla Calabria, di cui introducono note dialettali, elementi del colore locale, anche di carattere gastronomico, e pennellando figure che si stagliano come folcloriche leggende nell’immaginario paesano».

Mi piace infine sottolineare come il processo di sviluppo di questo progetto, dopo la fase creativa, ha previsto il coinvolgimento di ciascuno degli autori anche nella scelta dei successivi steps: dall’immagine alla grafica di coperta al layout e all’impaginazione del testo. Anche in questo caso frutto di una scelta discussa e condivisa con ciascun singolo autore. Insomma non si può non essere d’accordo col professor Giancane quando sostiene «che siamo davanti a una interessante operazione editoriale e che questi racconti calamiteranno subito l’attenzione dei lettori. È un libro dalle trame intriganti e dai finali spesso sorprendenti, lo si legge con facilità e suspense. Un gran bel libro di racconti».

 

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