Editoriale

Nel terzo millennio e nell’epoca dei social pervasivi, la comunicazione di massa ha cambiato le abitudini umane, ha cambiato le modalità della circolazione della notizia, nonché la sua stessa fruizione.

Solo in Puglia sono sparite “La Gazzetta del Mezzogiorno” e “Il Corriere del Giorno”; il “Quotidiano di Lecce, Brindisi, Taranto” ha ridotto notevolmente le sue pagine in cartaceo; anche i giornaloni nazionali stanno optando per la versione on line.

L’abbandono del giornale fisico ha innescato un cambiamento antropologico, che è di naturale relazionale, intellettiva, storica. Se nel passato, solo per fare un esempio di bassa cucina, il giornale era sul banco di un bar, letto e commentato dagli avventori, ora la fruizione della notizia avviene nell’ambito privato davanti allo schermo, nell’isolamento individuale.

In questa trasformazione reale e concreta, qual è l’anello che permette di frenare lo scollamento sociale e la solitudine umana?

C’è chi ha scritto che il globalismo spersonalizzante si combatte con il richiamo all’identità del microcosmo (quindi, l’infinitamente piccolo, come baluardo alla globalizzazione); noi possiamo aggiungere che per creare un piccolo bastione identitario, contro la caduta nel mare magnum del web, evidentemente spersonalizzante, hanno ragion d’essere le piccole voci libere, proprio come “INTERZONA news”, il cui obiettivo è dare spazio al pensiero, alle pubblicazioni, agli avvenimenti, all’analisi della produzione letteraria dei nostri giorni, nonché a riflessioni imparziali sulle dinamiche che interessano il consorzio umano.

Un tentativo di dare voce a chi potrebbe rimane nell’ombra ed una ulteriore possibilità di manifestare il pensiero e mostrare quanto esso sia vivo, affermando di converso che l’humanitas non ha ancora ceduto il passo.

Con un gruppo di redattori eterogeneo per esperienze e cammino culturale, il giornale è uno spazio libero, aperto e accogliente; saranno benvenuti tutti coloro i quali saranno acceleratori di conoscenza, di divulgazione della creatività umana e di pensiero critico.

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