di Elisa Vincenzi e Ilaria Braiotta, Uovonero edizioni

di Cosimo Rodia

Un albo rammemorante, in cui la protagonista non più bambina ricorda la canzone che la nonna cantava, che il nonno suonava, che lei ancora piccola ascoltava al mangiadischi, diventata, poi, una ninna nanna per il fratellino, che addirittura cantavano anche le fronde degli alberi. La nonna, però, non ricorda, allora la bimba già cresciuta gliela canta.
Insomma una circolarità nel dare e avere affetto, con la certezza che chi riceve non conosce l’avarizia.
Un albo con un testo essenziale e con le incantate immagini color pastello; tavole denotative che richiamano lo spazio dell’anima e si risolvono in tanti sigilli affettivi nel rappresentare i ricordi indelebili che sostengono la crescita umana.
Non è solo un libro di gratitudine verso i nonni, che sono una ‘roccia’ educativa, ma verso la famiglia tout court, senza la quale ognuno sarebbe un déraciné.
Un bell’albo da guardare, leggere ad alta voce perché le immagini si animino, e sognare.

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