Famiglia Like di Gabriella Santini, Paoline, Milano, 2022

di Cosimo Rodia

 

Gabriella Santini ha una attitudine particolare a trattare i sentimenti degli adolescenti, a scandagliarli, cristallandone il modo in cui s’intrecciano.

Il nuovo romanzo della scrittrice marchigiana, della collana “Il parco delle storie” diretta da Fulvia Degl’Innocenti, illustrato allegramente con strisce a fumetti da Jean Claudio Vinci, non è dissimile dai precedenti, nella misura in cui al centro ci sono i ragazzi che affrontano pene d’amore, il bisogno d’amicizia, la forza enigmatica che in loro esplode d’amblée per la vita e per il bello, solo che in Famiglia Like troviamo una maggiore psicologia dei personaggi e un accentuato ambientalismo; temi affrontati facendo leva sul contrasto, di memoria letteraria, tra stracittà e strapaese; due stili di vita a confronto che permettono alla protagonista, Carlotta, di prendere coscienza sul vero senso della vita e sull’importanza delle relazioni autentiche.

Così nella cornice di due famiglie di professionisti, con figli adolescenti, si intrecciano i ‘cittadini’ Carlotta e Ludovico, da una parte, e i ‘montanari’ Flora ed Eugenio, dall’altra.

Per lavoro, il papà di Carlotta, si sposta in montagna con la famiglia, ospitato dal collega in uno chalet. Le avventure, i misteri del bosco, il trekking ad alta quota, il campeggio… svolgono la funzione di trasformare il modus vivendi dei giovani di città, favorendo l’insorgere dell’amore tra Ludovico e Flora e Carlotta ed Eugenio.

La bellezza e il contatto diretto con la natura, permettono alla ribelle Carlotta, di superare la frustrazione di essere stata tradita dal precedente fidanzato, finisce di essere social maniacale e si appassiona alle cose semplici ed autentiche.

Non mancano, nel corso della narrazione, trovate argute (il mondo in cui Carlotta comprende di essere stata tradita), e colpi di scena (la sorpresa per il compleanno di Carlotta).

Santini ha la grande capacità psicopedagogica di trattare i sentimenti che accompagnano la crescita del soggetto in formazione. Quando è tutto confuso, quando centrali sono ancora i genitori, quando essenziale è il gioco, ecco che insorge, spontaneo, un interesse verso l’altro sesso, una forza che motiva e completa la propria esistenza: l’innamoramento fa gustare sensazioni meravigliose da rendere la vita una cornucopia. Allora, cambia tutto, si alterano le emozioni e si sprigionano nuove forme di motivazioni. E le esperienze servono a crescere, per guadagnare l’autonomia; e in questo viaggio meraviglioso, fondamentali sono i genitori comprensivi, i fratelli dialoganti, gli amici franchi. Sicchè, in questa terra di mezzo, l’adolescente s’innamora, prende contezza lentamente del valore che vuole dare alla vita e costruisce un nuovo rapporto con sé stesso. Ebbene, Santini coi suoi personaggi e le sue storie ci dice indirettamente che l’innamoramento ha una funzione psicologica fondamentale, inoltre, si aiuta concretamente il soggetto in formazione nel suo viaggio, quando il mondo esterno fa la sua parte.

Un romanzo d’avventura, sentimentale e ambientalista che si lascia leggere anche per la scrittura leggera, semplice, essenziale, dall’alta comunicatività; si rimane estasiati, ad esempio, davanti alla descrizione del tramonto alpino: «Erano esausti ma non abbastanza da rinunciare a quello spettacolo. Il sole si sbriciolò scomponendosi in nuvole rossastre, percorse da uccelli scuri in lontananza». Santini racconta un dipinto e tanta bellezza, che scavano nella coscienza umana, cambiandone inevitabilmente i connotati.

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