Il bosco dei respiri di Sebastiano Ruiz Mignone, illustrato da Daniela Costa, Interlinea.

C. R.

 

È una storia tra sogno e realtà, concreta eppure sognante, che racconta di come «nei sogni, a volte, ci sono cose nascoste che solo i bambini possono scoprire».

Così è infatti per Sibilla, tanto affezionata al nonno che non può sopportare l’idea che lui stia male semplicemente perché “è vecchio”. E non sopporta di vederlo soffrire per un’improvvisa mancanza di respiro: ci sarà pure un modo per trovargli un respiro nuovo di zecca! Perciò una sera la bambina, prima di addormentarsi, sognerà un bosco magico, in cui trovare tutti i respiri del mondo, e in cui (forse) troverà anche quello perduto del nonno. Ma il respiro di cui qui si parla non è semplicemente il fiato, ma molto di più, e l’autore ce lo dice con l’incipit, citando il Libro del vento di Lyall Watson: «Ruh in arabo significa respiro, spirito, ma anche vento. Ruach in ebraico significa la stessa cosa. Pneuma in greco vale sia per vento che spirito. Spiritus in latino descrive l’inalazione di un respiro da parte di un dio, letteralmente un’ispirazione».

Il bosco dei respiri è una storia di sentimenti e di natura da parte di un grande narratore per ragazzi.

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