Gioco e tormento di Marilena Verri, Aletti editore, 2022

Redazione

 

Due termini antitetici nel titolo, per un’opera dedicata al compianto marito. «Un legame speciale – scrive Alessandro Quasimodo nella Prefazione – univa i due artisti che si erano sempre sostenuti a vicenda nei momenti di difficoltà. Marilena inizia un percorso letterario proprio dal testamento spirituale del marito, per analizzare due tematiche: il dolore e la dimensione ludica».

Anche l’autrice si sofferma sulla scelta del titolo che – spiega –  «non solo è la sintesi della vita stessa, ma rappresenta in maniera mirabile quanto tratto nel libro. C’è stato tanto travaglio nel tormento del mio artista e tuttora è annidato nel mio cuore; ma cerco di intravedere le gioie e quindi il bel gioco d’amore che sono stati l’unica, grande soddisfazione e appagamento della nostra vita».

La scelta di scrivere, dunque, diventa catartica e necessaria per far conoscere il suo amato artista, parlare di lui, e per poter affrontare il dolore e liberarsi da un senso di nostalgia e solitudine, per cui nella vita non può esserci spazio troppo a lungo.

Il libro è suddiviso in due sezioni: “Tormento”, costituito da “poesie scritte dopo la morte dell’indimenticabile marito Vincenzo Di Lalla”; “Gioco”, che comprende “poesie in cerca di suggestioni umoristiche per darmi aiuto e forse aiutare”. Questo, quasi a voler lasciarsi attraversare dal dolore per poi superarlo.

L’amore vero, fatto di rispetto e sincerità, è il tema centrale della raccolta poetica scritta con un linguaggio semplice, volto all’amenità e alla ilarità, senza intellettualismi.

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