Lilo di Inés Garland, illustrazioni di Maite Mutuberria, uovonero, 2022

Redazione

 

Lilo ha un muso simpatico color miele, adora rosicchiare i manici di legno e a prima vista sembrerebbe un pastore tedesco. Ma il condizionale è d’obbligo, perché le sue zampe, invece, sono cortissime. A raccontarcelo è proprio la sua voce di quadrupede buffo, timido e sensibile, che traduce in odori le emozioni, è dotato di una istintiva empatia e condivide col lettore i suoi pensieri.

Lilo vive con una fantastica coppia di anziani, Héctor e Ava, e ha stretto una profonda amicizia anche con la loro nipotina undicenne, Emi. Negli ultimi tempi però la bambina non è più la stessa: si incolla allo smartphone, si chiude in camera, piange e sprofonda nella tristezza. Lilo è preoccupato e per scoprire cosa le è capitato chiama in soccorso gli altri quattrozampe del parco: un boxer sguaiato di nome Armando, un pastore tedesco puro e bellissimo di nome Lio e, soprattutto, Olivertwist, un vecchio cane appassionato di letteratura che sotto l’aspetto pulcioso nasconde un animo da scaltro detective. Anche la (quasi) amicizia con una gatta, sorniona e dispettosa, di nome Berenice, si rivelerà preziosa per capire il motivo che spinge Emi a comportarsi in modo così strano.

Lilo, illustrato da Maite Mutuberria e tradotto da Francesco Ferrucci, propone con una storia originale e un finale positivo con i temi cari alla casa editrice, come l’inclusione e la diversità.

Il romanzo si sofferma su argomenti attuali come il cyberbullismo e l’uso eccessivo delle tecnologie da parte di ragazzi e ragazze, e su questioni universali come le insicurezze e le paure legate alla crescita, mantenendo sempre un registro lieve e frizzante.

Le illustrazioni sono essenziali ed ispirate.

 

(Il romanzo sarà presentato nel corso della fiera “Più libri più liberi” (7/11 dicembre 2022), Stand C 65, Roma)

Lascia un commento