La ragazza metà bianca e metà nera di Marino Muratore, Effatà editrice, 2022

di Roberto Morgese

 

Ho scelto di recensire il bel libro di Marino Muratore, perché ho scritto anch’io due romanzi ambientati in Africa, senza mai esserci stato, ma appoggiandomi a un bagaglio infinito di testimonianze autentiche e di report attendibili. “La ragazza metà bianca e metà nera” ha però la forza del realismo di chi nel continente c’è stato (e ci va ancora per progetti di cooperazione), lo ha vissuto e lo vive da vicino. Il libro possiede la visione e la voce della conoscenza diretta di luoghi, persone, usanze e modi di pensare.

Floriana, una ragazza italiana di 13 anni, arriva in Costa D’Avorio con la famiglia per andare in visita a Angelo, un volontario amico del padre, un personaggio denso e credibile nella sua umanità. Sulla strada del ritorno, la loro jeep si ribalta. I genitori e Floriana rimangono feriti. Al risveglio della figlia, nella capanna di un villaggio di etnia Angi, mamma e papà sono scomparsi. La famiglia affidataria locale cura e accudisce con affetto la ragazza ma lei, arrabbiata con la vita, vorrebbe soltanto avere notizie dei genitori.

Finalmente Floriana viene a sapere che i suoi sono stati salvati da un camionista e portati in Italia, dove si stanno curando.

Mentre il suo combattuto ritorno nel paese d’origine diventa un caso sul diritto di affido minorile, Floriana inizia a guardarsi intorno nel villaggio, fino a sentirsi parte sempre più integrante del luogo e delle persone che l’hanno accolta. Anzi, prima ancora di guardarsi intorno, inizia a ascoltare i ritmi e la musica del villaggio. “La ragazza metà bianca e metà nera” infatti, è un libro musicale, che ci porta nella cultura del luogo e armonizza i nostri pensieri profondi su che cosa significhi essere figli. Attraverso i suoni vitali d’Africa, la protagonista, in piena età di formazione della propria identità, riesce a mettere insieme parti di se stessa e a ricomporre affetti. Nel farlo diventa anche un piccolo strumento di pace per porre fine ai conflitti tra adulti, al centro del quale si trova lei, involontariamente.

Marino Muratore, con una scrittura fresca e diretta, ci accompagna nel cuore della storia lasciandoci poi, giustamente, liberi di riflettere su come si possa imparare a essere autenticamente aperti a tante culture.

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