Letterina a Susanna Tamara

di Italo Spada

 

Gentile Susanna, avrei voluto scriverti in privato, ma non ho il tuo recapito e devo necessariamente far ricorso a Facebook e agli amici di “Interzona news”.

Non so se è vero quello che, secondo quanto riportano i giornali, hai detto al Salone del Libro di Torino. E cioè: «Basta con Verga a scuola, lo odiavo già alle medie. Ai ragazzi bisogna far leggere cose che fanno loro eco dentro. Si potrebbe sostituire con “Va’ dove ti porta il cuore”.» Bene; se non si tratta delle solite esagerazioni dei media, avrei da farti qualche domandina: Odiavi solo Verga o anche Pirandello, Manzoni, Dante, ecc,? Aboliamo anche loro? Che cosa ne sai di ciò che fa eco dentro i ragazzi?

Vorrei darti retta e sostituire i testi di questi vecchiacci con il tuo romanzo, ma non ci riesco. Perché? Perché, confidando nella tua immensa cultura, vado sempre là dove “mi porta il cuore”: tra le pagine del tuo odiato Verga. Pertanto, non solo vorrei ringraziarti per il consiglio che mi hai dato, ma anche ricambiarlo.

Facciamo così: io vado sugli scogli di Trezza e tu… (Se mi dai il numero del tuo cellulare te lo dico in un orecchio!).

Vossabbenedica!

P.S.

Dimenticavo. Se vuoi, quando ritornerai dal posto dove ti ho mandato, posso regalarti qualcosa che continua a fare eco dentro.

 

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