L’inverno dei leoni di Stefania Auci, Nord, 2021

di Fulvia Degl’Innocenti

 

È in libreria l’atteso seguito de “I leoni di Sicilia”, un caso letterario che è rimasto per mesi in testa alle classifiche; è stato opzionato per una serie televisiva e tradotto in tutto il mondo.

L’epopea della famiglia siciliana dei Florio prosegue dopo la morte di Vicenzo: l’impero economico dei Florio, che comprende la produzione del “Marsala”, del tonno in scatola e una compagnia di navigazione, passa al figlio Ignazio, che ha ottenuto la patente di nobiltà sposando la Baronessa Giovanna D’Ondes. Il rampollo, molto abile negli affari, grazie anche ai legami con la politica, rende ancora più floride le sue finanze: uomo misurato, nominato anche senatore, vive nel ricordo di un amore giovanile e nutre un affetto distaccato per la moglie che invece gli è devota. Dopo la sua prematura scomparsa per una malattia ai reni, il timone delle aziende passa al figlio Ignazio junior, dedito alla bella vita e alle donne. Pur amando la bellissima moglie Franca, le infligge continui tradimenti e la loro unione tormentata è afflitta da numerosi lutti: muoiono, infatti, uno dopo l’altro, tre dei loro cinque bambini, tra cui l’unico maschio. I Florio conducono una vita lussuosa, hanno yacht, stuoli di servitori, fanno continui viaggi in Europa e celebri sono i loro ricevimenti orchestrati con classe da donna Franca, che diventa un punto di riferimento per la nobiltà palermitana e viene omaggiata da grandi artisti come D’Annunzio, Puccini e il pittore Boldini, che le fa un celebre ritratto. Ma l’epoca dello sfarzo è destinata a tramontare: le scelte avventate di Ignazio e la congiuntura storica non favorevole, portano gradualmente Casa Florio alla rovina, mentre parallelamente il fratello minore Vincenzo, che non si occupa degli affari di famiglia, ma ha una vera passione per le automobili, dà vita alla celebre gara automobilistica delle Madonie: la Targa Florio.

Un romanzo più monumentale del precedente, documentatissimo, che riesce a coniugare il rigore delle fonti, la descrizione di Palermo e della vita dorata della nobiltà, gli sfarzi delle dimore e dei gioielli (vera passione di Franca) con lo scavo dei personaggi. Forse a tratti un po’ prolissa la descrizione degli affari di famiglia, con l’intreccio tra avvocati e uomini politici, molto più convincente e fluida la narrazione quando descrive le sofferte dinamiche tra i protagonisti.

 

(Recensione apparsa su FC 22/2021)

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