Naviga la parola e consuma amore di Giulia Basile, SECOP Edizioni, 2020

di Claudia Zuccarini

 

Giulia Basile è una scrittrice versatile che si misura con più generi letterari, passando dai versi alla prosa. Con quest’opera l’autrice debutta in un formato narrativo insidioso e ci riesce bene, vincendo anche  nella sezione racconti del Premio Letterario EquiLibri.
“Naviga la parola e consuma amore” presenta quattro divisioni tematiche che sanciscono il potere della parola, dell’amore, del dolore e dei sogni. La narrazione scorre limpida con immagini prevalentemente realistiche e dure, specchio di un vivere spesso amareggiato, doloroso. Il panorama umano è quanto mai vasto e sfaccettato, permeato tanto da un senso di ingiustizia e disequilibrio della sorte quanto da speranza e respiro. Questi racconti appaiono come denunce di storture esistenziali che a volte riescono persino ad essere raddrizzate. Ci si ritrova facilmente, poiché in poche pagine la Basile costruisce storie e personaggi compiuti, che potrebbero rappresentare ognuno di noi (penso ad es. a Una mezza giornata qualunque…).
La sintassi scorrevole e un registro linguistico chiaro, anche nei richiami latini, consentono al lettore di “navigare la parola” e riflettere sulle dinamiche sarcastiche del bene e del male.
Ventitré racconti, ventitré storie di vita sulle quali invito a soffermarsi.

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