Antropologia Motociclistica Giovanile – Tra Miscele & Elettroni di Fabio Bianchi, youcanprint, 2023

di Giuseppe Vagali

 

Fabio Bianchi, dopo il suo Letteratura Motociclistica giovanile, si ripresenta al pubblico con un nuovo saggio: Antropologia Motociclistica Giovanile – Tra Miscele & Elettroni, in cui ci parla dell’evoluzione dei mitici motoveicoli che hanno caratterizzato il quarantennio appena passato, da un punto di vista tendenzialmente giovanile.

La narrazione si apre con un preambolo sul come si sia perso lentamente il vero senso del viaggio in moto, prediligendo aspetti come la velocità e mettendo in secondo piano il movente che ha sempre portato l’uomo a voler uscire dalla sua “comfort zone”, sia esso un pellegrinaggio religioso o una semplice gita fuoriporta.

Poi, Bianchi racconta tutti i marchi di fabbrica che hanno fatto la storia delle due ruote: la Piaggio coi suoi celeberrimi Ciao e Vespa; Malaguti con i suoi storici Fifty; il “motoslavo” Tomos; gli indistruttibili veicoli di casa Garelli ed il dimenticato marchio Gitan; ma non si tratta di una semplice descrizione della componentistica: si parla della storia di ogni azienda, dell’impatto che esse hanno avuto a livello commerciale, e come i più celebri 50cc e 125cc abbiano rapito completamente l’attenzione degli under 18 di quell’epoca. Si parla della pubblicità meticolosa dietro ogni singolo prodotto, dell’impatto che marchi come Harley Benton e gli scooter hanno avuto sulle nostre strade, della preferenza dei veicoli in relazione agli aspetti caratteriali degli adolescenti (distinzione fra “bravi ragazzi” e “bad boys”); insomma, nessun aspetto di civiltà è trascurato dall’autore.

Non mancano le menzioni delle corse motociclistiche: la seguitissima Paris-Dakar, corsa che ha tenuto incollati allo schermo milioni di appassionati; la Monferraglia e la Crazy Italian Rally, aperte a tutti i detentori di moto a bassa cilindrata, per citarne alcune.

Ma se è vero che i “Tuboni”, le “ottavo litro” e le vecchie cilindrate accendono gli animi di ogni appassionato, lo è anche l’enorme impatto ambientale che ha portato l’elettrico ad essere lo step successivo. Fabio Bianchi, quasi come fosse seduto ad un tavolo tra noi, esprime un semplice messaggio: non possiamo sapere se e come le generazioni future riusciranno a proseguire questa grande passione motociclistica, ma è certo che i futuri “alberi di due ruote” saranno quei semi che noi saremo capaci di piantare. Ovverossia tutto dipenderà dalla nostra educazione e dalla nostra sensibilità.

 

(In copertina, foto di Giuseppe Vagali)

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