“Ritratto di poesia”: Reading poetico alla mostra fotografica di Marcello Nitti

 

La mostra fotografica di Marcello Nitti si è conclusa sabato 30 settembre 2023, a Martina Franca (Ta), con un reading poetico organizzato da Barbara Gortan. Sono intervenuti: Letizia Cobaltini, Ada Del Conte, Barbara Gortan, Piera Lo Prete, Anna Rita Merico, Aldo Perrone, Nunzia Piccinni, Cosimo Rodia, Elisabetta Stragapede, Pasquale Vadalà e sono stati introdotti da Cosimo Rodia.

Qual è il punto di contatto tra fotografia d’autore e poesia?

La riflessione introduttiva di Rodia è stata la seguente. Le immagini cristallizzano le forme, ovvero contenuti reali, sicchè si potrebbe dire che la foto riproduce la realtà. A ben guardare la foto estrapola una parte di realtà dal fluire incessante e veloce del tempo; ovvero, un fotogramma di una sconfinata pellicola, mentre la realtà si trasforma e muta.

La poesia opera pressappoco nella stessa maniera. Essa cerca di de-limitare un’emozione, un sentimento, un momento individuale, mentre tutto scorre. Ad esempio: cristallizzare in versi un abbraccio…, è fissare un attimo nel fluire incessante della vita; un momento ‘archeologico’ che in realtà non esiste più.

È lo stesso meccanismo evocativo che troviamo negli scatti di Marcello Nitti o in quelli di Mario Giacomelli; quest’ultimo ha fermato la realtà nell’entroterra della Calabria preindustriale, dalle cui foto la realtà, anche per il violento contrasto di chiaroscuri, supera la stessa realtà nella misura in cui le foto narrano il mito, i sogni violati, le attese umane.

Ecco, anche la poesia è capace di cogliere le forme essenziali, lo sguardo, le persone al di là della presenza fisica.

Così entrambi le arti fermano atmosfere, delineano volti, ambienti in cui la nostra immaginazione può chiedere rimandi o perdersi.

C’è una parte nella vita, una trama che non si può spiegare con la logica, ci sono delle corrispondenze che possono essere rappresentate solo dall’arte.

Quindi se la realtà oggettiva è una parte della realtà, il potere magico e incantatorio dell’arte (ognuna con gli strumenti suoi peculiari: con la parola, col pennello, con la piccozza, con lo strumento musicale, con la fotografia) può dar conto dell’altra parte non evidente e misurabile che appartiene all’uomo, fino a quando egli riesce a resistere all’omologazione nella società delle immagini.

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