Tratturo di Rossella de Magistris, Cantieri Creativi, 2024

di Giusy Carminucci

 

Tratturo di Rossella de Magistris, se ci si ferma ad osservare la copertina, ci si ritrova a proiettare lo sguardo verso dimensioni di altri territori, dove paesaggi, carichi di atmosfere, di separazioni e di orizzonti a tratti non ben definiti, incrociano sfumature di transumanza.

Tratturo di Rossella De Magistris, è diario di un percorso, quasi un pellegrinaggio; perché è con atteggiamento di viandante rispettoso di una sacralità indiscussa, sacralità che sconfina in significativa devozione, che Rossella De Magistris parla di tratturi , di tradizioni, di risorse e di valori di un mondo bucolico.

Lo fa con un lessico specifico, competente, attento e preciso, mai carico di un “aulico “distaccato e avulso dalla realtà concreta, bensì sempre parte integrante di un quotidiano modo di essere. Ed è in questo originale esprimersi che la Poetessa ci regala cartoline di un mondo, che sa ancora abbracciare il valore e la pratica della memoria.

“(…) E le mani corrono veloci

Nei cassetti della memoria

A ricercare parole

A imitare gesti

Che ho nel cuore.”

E mentre si fa forma di un itinerario, che rinnova i suoi riti in afflato con la Madre Terra , presta orecchio e intimo pensiero alla roccia, al ruscello, alle foglie, al verso delle scarpe e si lascia accarezzare da un vento che nutre di respiro alberi e armenti.

La dimensione dell’ascolto caratterizza la Nostra, che gli riserva un posto speciale nel proprio cuore e

“(…)adduce all’idillio

di nuovi amori,

(l’ascolto) spiega alle ore dei giorni la vera parola del vivere,

la vera poesia del tempo.”

L’ascolto è fondamentale per l’Autrice, per scoprire parti di sé

“(…) ti ascolto

E sei dentro l’anima

Mentre crei le albe e i tramonti.”

Ed è a questo punto che un tempo viandante diventa risorsa ed opportunità per incontrare la vita.

Terra, sassi, cammino danno la prospettiva di un’interiorità che  si fa percorso .

“ il mio, già intrapreso da un pezzo, interiore, alla scoperta di sensazioni, al ritrovare vecchie emozioni, oggi aderisce a quello fisico, di nuovi luoghi e nuove parole.“

O, quando i piedi, ben lontani dal capo, hanno, nell’attraversare un territorio, il sapore “di appartenenza alle radici profonde del tratturo che stanotte canta la sua canzone, toccando appena alle stelle e avvolgendo la luna di un’aria nebulosa, (che )spalanca il cammino al riposo ristoratore.”

 

E, così, memoria, piedi, passi, scarpe, orme danno il senso ad un andare lungo una striscia di patrimonio universale: il percorrere un itinerario complesso e, a volte, complicato, perché è sul tratturo, che si incontra la vita.

Tra sogni e realtà “(…) Sulla strada dove la polvere appiccica addosso la sua storia”, la scrittrice trova

parole per raccontare in prosa e in poesia delle solitudini, che descrivono il mondo della transumanza, la vita dei tratturi, il pascolo… ma, anche, amori lasciati o da riscoprire e sensazioni erotiche.

Insomma, le piccole cose di una vita che sa attraversare i corpi e i pensieri e percorrere passo dopo passo, forme di terra, allargando i confini della memoria, attraversando territori dell’anima, guardando prospettive con “occhi di cuore“.

Tratturi sono le strade che percorre ogni  anima, che batte a ridosso di un “muro fragile dell’esistenza“.

… in fondo, siamo tutti pastori in transumanza, in questa vita di passaggio da una certezza a una possibilità.

 

Lascia un commento