La rete e la zappa – Origini e forme della fiaba pugliese di Giuseppe Capozza, Besa, 2024

di Cosimo Rodia

 

È uno studio plurifacce sulle fiabe pugliesi raccolte dalla oralità, in tempi diversi da studiosi come Saverio La Sorsa, Giovanni Battista Bronzini, Daniele Giancane, Cosimo Rodia, Manlio Triggiani; di ogni studioso sono evidenziati gli sforzi e i risultati raggiunti.

Di La Sorsa, egli dimostra quanto sia stato più “cronista e meno scienziato”, e nei tre volumi riscontra la presenza di almeno due meme: la famiglia e il cambiamento.

Nelle fiabe di Bronzini, Capozza rileva come il lavoro di recupero sia stato più asettico e nelle cui fiabe sono riscontrabili, come temi dominanti: i conflitti familiari, lo sciocco vincente, il folletto domestico, il morto riconoscente.

Quelle di Triggiani, invece, pur non scaturite da una ricerca etnografica, hanno il merito di trascrivere i valori morali su cui si è fondata la società preindustriale del sud.

I tre volumi di Giancane hanno il merito di recuperare proverbi, termini dialettali, paesaggi, ascendenze da altre latitudine, i contrasti familiari, i tre fratelli rivali per l’eredità, i falsi amici, lo sciocco fortunato, la povertà, la fortuna, i diavoli, i santi, la credenza negli spiriti domestici.

Non meno puntuale la ricerca di Rodia, con riferimenti geografici precisi (l’alto Salento), che rileva i temi del lavoro come fatica, l’amore sofferto, la morte come evento ineluttabile, il Giufà (lo sciocco fortunato) mediterraneo, gli apologhi, le fiabe classiche, la dignità dei defunti.

Capozza, poi, volge uno sguardo veloce sulle ricerche locali e sulla derivazione del ‘Lauro’, con un capitolo divulgativo sui Lari e la relativa mitologia.

Lo studioso barese riporta un’analisi in chiave psicoanalitica del racconto: “Il folletto aggiustatutto”, mostrando come la fiaba sia educativa più che informativa. L’autore inserisce in un capitolo a parte la riscrittura filastroccata del racconto “Bellafronte” di La Sorsa, corroborandola con una riflessione sulle ascendenze presenti nella fiaba, rilevando come il genere si presti ad assorbire i motivi delle civiltà con cui viene a contatto.

Infine, Capozza presenta: “Anna e l’Augurio misterioso”, elaborato nato da un laboratorio di scrittura, offrendo una prova paradigmatica di fiaba moderna.

Nella conclusione, l’autore torna sui temi dominanti delle fiabe pugliese e precisa l’importanza del mondo ctonio, per cui serve la zappa per scavare il terreno e fare emergere i gioielli della civiltà meridionale; una ricchezza sviluppata probabilmente tra l’800 e il 1500, con la sovrapposizione di diverse civiltà; ammettendo, infine, in linea con Bronzini, che i soggetti di diffusione dei motivi fiabeschi sono stati i mercanti, le fiere, i pellegrinaggi, le storie agiografiche.

Un volume divulgativo, utile anche per coloro che volessero affrontare studi specialistici.

 

 

 

 

 

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