Intervistiamo: Claudio Madia

di Fulvia Degl’Innocenti

 

Artista di strada e fondatore della Piccola Scuola di Circo, a Milano, Claudio Madia (Funambolo) nel suo “Manuale di Piccolo Circo”, Feltrinelli Kids, ha ricostruito, attingendo a una grande documentazione storica, la vicenda degli artisti di strada soprattutto nel periodo d’oro del capoluogo lombardo, tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta del secolo scorso.

Milano capitale del teatro di strada?

«In quegli anni lo è sicuramente stata, anche grazie alla nascita delle scuole tipo Quelli di Grock. Due i personaggi allora leggendari: il giocoliere del Parco Sempione, Antonio Bucci e il mangiafuoco Mustafa. Ma poi è stata surclassata da Verona e Torino».

 

Quali sono le origini di questa forma di spettacolo?

«A me piace pensare che la prima volta che qualcuno si è esibito per gli altri è stato durante il cerchio del fuoco (da qui la parola circo)».

 

Il Covid ha dato il colpo di grazie a questa forma di spettacolo?

A Milano dopo la controriforma gli artisti di strada sono scomparsi per 300 anni. Ma poi sono tornati. Quindi quest’arte è destinata a rinascere e già ora si torna a fare piccoli spettacoli all’aperto».

 

Quali i nomi di personaggi famosi dello spettacolo che sono partiti dalla strada?

«Raul Cremona, Aldo, Giovanni e Giacomo, Ascanio Celestini. Ma io preferisco rendere omaggio ai nomi sconosciuti perché la vera arte rimane anonima».

 

(Intervista apparsa su FC 29/2021)

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