Amore immaginario, amore vincente: L’eros in gabbia di Cosimo Rodia

di Beppe Costa

 

Se la poesia è un cammino e non un traguardo, se ha necessità di complici e amanti, ecco che la incontri, prima negli sguardi, nel tocco leggero d’una stretta di mano, infine nella scrittura, laddove trovi conferma di ciò che ti affascina.

Se il confinamento ha costretto anche i poeti alla distanza fisica (generalmente i più obbendienti alle regole o i più atterriti dalle tragedie) molti fra loro, me compreso, hanno approfittato per ritrovare, ancora più forte la necessità dell’incontro che giocoforza diventa immaginario.  È nata in questo periodo la raccolta di poesie L’Eros in gabbia di Cosimo Rodia (Edizioni Tabula fati, 2021).

Lontana da certa poesia d’asporto e/o casuale l’Autore s’immerge con moto ondoso delicato e costante su quel che a distanza vorremmo immaginare possano essere i pensieri di una coppia. Già dalla prima pagina diventa chiaro l’intento del Poeta:

A – Il lockdown la batterono

con la forza del pensiero

sublimando il desiderio.

 

B – Come l’Aquila mi alzerò

da perderti alla vista

ma ti legherò col profumo

della tua pelle lattescente.

 

Nostalgia, desiderio, sogno: un insieme d’immagini, quasi fotografiche che nulla hanno a che fare con la pornografia (come spiega bene in prefazione Daniele Giancane: «Rodia affronta finemente la poesia erotica, ma occorree subito chiarire che, se è del tutto evidente che poesia erotica non vuol dire affatto poesia pornografica o perfino volgare, la dimensione di Rodia è di un approccio lievissimo al tema, tant’è che forse definirla “poesia erotica” è eccessivo») ma con la divinazione dell’Eros che sembra quasi dimenticato nella vita reale.

È questo il  merito essenziale di una serie di quadri poetici che scorrono con delicatezza estrema, dove forse, per mia natura, vi immagino le note composte da Max Richter o da Armand Amar:

 

A – Al solo pensiero dell’incontro

dei nostri corpi si risveglia

il vulcano e apre le sue

bocche d’inferno!

 

B – Incrocerò pensieri e sostanza

poi seguendo la mappa giungerò

alla fonte che smemora e sarò

il cavallo morso sul bagnasciuga!

 

e ancora:

 

A – Voglio che ti disseti

direttamente alla fonte

perché non si sprechi

neanche una stilla!

 

B – Da uomo del deserto non lascerò

che evapori una goccia di piacere

e zucchero e sale raccoglierò

annegando in ogni lacrima!

 

Un piccolo grande libro d’amore, d’estrema delicatezza che affascina e ci riporta a un tempo d’adolescenza quando anche un semplice contatto delle dita faceva sognare lasciandoci immaginare un percorso d’amore che difficilmente accade.

 

Probabilmente l’Autore pratica con dovizia il verso (immagino io) anche nella realtà dei rapporti umani giornalieri, con quell’equilibrio che di certo il Poeta ha (deve avere!) anche nella vita ordinaria di tutti i giorni. Non quindi un poeta per hobby (o per caso) ma una necessità della poesia come confronto e difesa umana all’intemperie della vita. I suoi molti libri stanno a confermarlo.

Un consiglio: ogni singolo testo potrebbe essere usato come “pezzino” romantico per amori in presenza o come telegramma per amori a distanza, non certo però come Messanger o Whatsapp, perderebbe in originalità e non solo. E non lo merita.

 

Se tutti gli amori in gabbia sviluppassero immagini di tale fantastica bellezza!

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