La mandragola – Da Niccolò Machiavelli[1] ad Alberto Lattuada[2]

di Italo Spada

 

Il giovane Callimaco, che ha soggiornato a Parigi a lungo, si è innamorato di Madonna Lucrezia, una bellissima gentildonna fiorentina, moglie dello sciocco e vecchio messer Nicia. Rientrato a Firenze, Callimaco decide di conquistare la donna. Approfittando del cruccio di Nicia di non potere avere figli, Callimaco, con l’aiuto del mezzano Ligurio, si finge un dotto luminare e garantisce a Nicia che Lucrezia avrà un bambino se berrà una pozione di mandragola. Dato che giacere subito dopo con la donna equivale a votarsi a morte certa, persuade Nicia a trovare un sostituto per la notte seguente alla somministrazione del veleno. A persuadere Lucrezia intervengono la madre Sostrata e l’astuto e corrotto fra’ Timoteo. Sarà ovviamente Callimaco a giacere con l’amata. Lucrezia, avuta prova della stolidità del consorte, di buon animo si acconcia al nuovo destino.

Considerata come un capolavoro del teatro cinquecentesco, la commedia ha una vicenda solo apparentemente comica; in realtà, infatti, si può leggere in essa la considerazione amara e pessimistica dell’autore sull’ambiguità etica di un Medioevo ormai tramontato.

 

Due testi a confronto

La mandragola
il testo teatrale il film
Canzone iniziale. Prologo. Sui titoli di testa: Parigi 1500. In una festa goliardica Callimaco ha saputo di Lucrezia, della sua bellezza e della sua serietà.
Callimaco e il servo Siro tornano a Firenze. Sono tempi di predicazione e di inviti a pentirsi per i peccati. Callimaco tenta inutilmente di accostarsi a Lucrezia.
Callimaco racconta al servo Siro le sue pene d’amore. Ha saputo a Parigi di Lucrezia, se n’è invaghito, sta cercando di farla sua con la complicità dell’astuto Ligurio.
Il servo Siro suggerisce di tentare l’approccio ai bagni termali. Tra l’altro, pagando, è anche possibile spiare nel reparto in cui fanno il bagno le donne. Nicia scopre il gruppo dei guardoni e provoca la caduta della parete divisoria e il caos.
Callimaco spia gli inutili tentativi di Nicia (sassi roventi sul corpo) per la gravidanza della moglie.
Lo scroccone Ligurio promette a Callimaco un aiuto dietro adeguata ricompensa.
Ligurio sta cercando di convincere Nicia sul beneficio che la moglie, che non riesce a rimanere incinta, può avere andando in qualche luogo d’acque termali. Ligurio cerca di convincere Nicia sul beneficio che la moglie può avere andando in altri luoghi d’acque termali.
Ligurio e Callimaco s’imbattono in un dottore ricercatore di mandragola. Sentono da lui gli effetti miracolosi della pianta.
Ligurio medita l’inganno nei confronti di Nicia. Ligurio medita l’inganno nei confronti di Nicia.
Con la complicità di Ligurio e Siro, Callimaco finge di essere un dottore e dà a Nicia il consiglio di fare bere alla moglie una pozione di mandragola.. Con la complicità di Ligurio e Siro, Callimaco finge di essere un dottore e si reca a casa di Nicia.
Nicia procura al “dottor” Callimaco l’urina di Lucrezia.
Per evitare il pericolo di morte, Nicia deve far giacere uno sconosciuto al posto suo. Ligurio e Callimaco consigliano Nicia: deve fare bere alla moglie una pozione di mandragola.

Per evitare il pericolo di morire entro sette giorni deve far giacere uno sconosciuto al posto suo.
Ligurio si rivolge alla madre di Lucrezia: bisogna coinvolgere fra Timoteo per convincere Lucrezia. Ligurio e Nicia si rivolgono alla madre di Lucrezia: bisogna coinvolgere fra’ Timoteo per convincere Lucrezia.
Ligurio si mette in contatto con Fra’ Timoteo, il quale, pur di entrare in possesso di 300 ducati, si sta prestando a fare abortire una ragazza. Ligurio si mette in contatto con Fra’ Timoteo, che sta spillando denari ad una vecchietta.
Espediente della “sordità” di Nicia.
Ligurio coinvolge Fra’ Timoteo “per un fine migliore”: fare avere figlioli a Lucrezia. Ligurio coinvolge Fra’ Timoteo “per un fine migliore”: fare avere figlioli a Lucrezia.
Lucrezia e la madre si recano da Fra’ Timoteo. Lungo il tragitto si fermano ad osservare il ritrovamento di una statua antica.
Fra’ Timoteo convince Lucrezia al rito della mandragola. Fra’ Timoteo convince Lucrezia al rito della mandragola.
Ligurio porta la notizia a Callimaco: fra’ Timoteo è riuscito a convincere Lucrezia. Ligurio porta la notizia a Callimaco: fra’ Timoteo è riuscito a convincere Lucrezia.
Nuovo problema: come farà Callimaco a sostenere il ruolo del viandante se deve fare parte della comitiva?

Intuizione di Ligurio: mascherarsi tutti e fare interpretare a Fra’ Timoteo la parte di Callimaco.
Nuovo problema: come farà Callimaco a sostenere il ruolo del viandante se deve fare parte della comitiva?

Intuizione di Ligurio: mascherarsi tutti da frati e fare interpretare a Fra’ Timoteo la parte di Callimaco.
Fra’ Timoteo nel cimitero del convento. Promette “ceri per tutti”.
Callimaco manda Siro da Nicia con la pozione di mandragola. Callimaco manda Siro da Nicia con la pozione di mandragola.
Convegno tra Ligurio, Callimaco, Siro e fra’ Timoteo travestito. Ligurio e fra Timoteo vanno da Callimaco, già travestito da poveraccio.
Nicia, con enorme difficoltà, riesce a convincere la moglie. Lucrezia beve un’innocua tisana.
L’arrivo di Nicia travestito e la sua dabbenaggine. Non riconosce Fra’ Timoteo travestito da Callimaco. L’arrivo di Nicia travestito e la sua dabbenaggine. Non riconosce Fra’ Timoteo travestito da Callimaco.
I quattro attraversano la città. S’imbattono in alcune prostitute.
Agguato ad un poveraccio: è l’uomo sbagliato. L’uomo fugge, sbatte la testa, muore.
L’agguato a Callimaco travestito da garzonaccio. L’agguato a Callimaco travestito da garzonaccio.
L’incontro imprevisto con le guardie. Messa in scena di Callimaco indemoniato.
Callimaco è condotto da Lucrezia.
Vari stati d’animo nella notte. L’attesa di Nicia e della madre di Lucrezia, l’abbuffata di Ligurio e Siro, le schermaglie d’amore di Callimaco.
Callimaco rivela l’imbroglio a Lucrezia.

I due diventano amanti.
Siparietto di Fra’ Timoteo nella sagrestia mentre rimprovera i chierici.
Il giorno dopo: il garzonaccio-Callimaco è sbattuto fuori dalla casa di Nicia. Il giorno dopo: il garzonaccio-Callimaco è sbattuto fuori dalla casa di Nicia.
Nicia racconta come si sono svolti i fatti la notte precedente. E’ felice. Nicia è felice. Sua moglie sembra completamente guarita.
Callimaco racconta come si sono svolti i fatti durante la notte. La sua intesa con Lucrezia.
Tutti vanno in chiesa a ringraziare Dio Tutti vanno in chiesa a ringraziare Dio.
Incontro con Callimaco. Invito a pranzo da parte di Nicia. Meglio: su proposta di Lucrezia, Nicia consegnerà a Callimaco la chiave di casa.
Fra’ Timoteo accoglie tutti e licenzia gli spettatori.
 

Riflessioni

“Con un occhio alla moda boccaccesca, quella del film in costume un po’ sporcaccione, degli anni ’60 e l’altro (quadrato) alla razionalità di Machiavelli, Alberto Lattuada ha fatto un lavoro di discreta eleganza e di raffinato erotismo. Spiccano tra i personaggi il Nicia di Romolo Valli cui il regista e i suoi sceneggiatori prestano un’ambigua consapevolezza, inesistente nel testo originale, e un inedito Totò come Fra Timoteo”. (L.,L.,M. Morandini, Il Morandini Dizionario dei film, Zanichelli)

“Una rilettura piuttosto banale della commedia di Machiavelli”. (Paolo Mereghetti, Dizionario dei film, Baldini & Castoldi)

Tra la “discreta eleganza” e la “rilettura banale” sembrerebbe inutile cercare di trovare una via di mezzo. Eppure, se si legge la commedia di Machiavelli e, in rapida successione, si vede il film di Lattuada, si nota come i due giudizi critici riportati possano, per aspetti diversi, essere entrambi condivisi.

In massima parte, come si può notare dal confronto sopra riportato, i due testi coincidono. Le divergenze del film, che Mereghetti giudica “rilettura banale”, sono per Morandini  “un’ambigua consapevolezza”. In realtà, invece, siamo di fronte a due testi che rivelano il diverso mestiere degli autori. Machiavelli non può permettersi, in un testo da realizzare con povertà di mezzi, né troppe scenografie, né veloci cambi di scena. Per questo deve ricorrere al “racconto” dei personaggi (Callimaco che racconta a Siro le sue pene d’amore, Nicia e Callimaco che raccontano le due versioni dell’incontro d’amore)  e lasciare la ricostruzione dei fatti alla fantasia degli spettatori. Lattuada, invece, ha dalla sua parte la possibilità di “far vedere” quello che avviene e quello che si può supporre che sia avvenuto (la predicazione a Firenze, l’incontro con il ricercatore di mandragola, l’incontro d’amore tra Callimaco e Lucrezia). La libertà di trasposizione lo porta, poi, ad inventare scene inesistenti nel testo: la scena dei bagni termali, l’espediente della sordità di Nicia, il ritrovamento della statua antica, l’agguato all’uomo sbagliato.

Una nota a parte merita, infine, il personaggio di Fra’ Timoteo.

Machiavelli non aveva a disposizione un attore come Totò; se lo avesse avuto, probabilmente, l’avrebbe sfruttato come Lattuada: creandogli deliziosi siparietti, tic, soliloqui spassosi come quello al cimitero del convento dove promette “ceri per tutti” se l’operazione non proprio in linea con la sua missione di religioso andrà a buon fine.

 

 

[1] Firenze, 1469 – 1527

[2] Vaprio d’Adda, 1914 – Roma, 2005

 

Lascia un commento