“Italia – I grandi calciatori” di Monica Matano, Raffaello Ragazzi, 2021

di Cosimo Rodia

 

La circostanza degli Europei di calcio, le vittorie della nostra Nazionale, l’alone mitologico che ha lo sport più bello al mondo, fa diventare “Italia – I grandi calciatori” della giornalista RAI, Monica Matano, un libro da portare con sé, come un effetto personale.

La giornalista salernitana presenta 14 medaglioni di grandi calciatori, procedendo in maniera diacronica dall’inizio del ‘900, ovvero dalla nascita del football, ai giorni nostri, e tre figure storiche del calcio femminile. Così scorgiamo biografie essenziali da Meazza a Piola, da Rivera a Gigi Riva, da Tardelli a Rossi, per finire a Buffon e Totti; Bertolini, Gama, Bonansea sono, invece, le figure richiamate che hanno dato spessore e visibilità al movimento calcistico femminile, seppur ancora debole rispetto a quello stellare maschile.

Naturalmente quando si compie una scelta è inevitabile che si lasci fuori dal mazzo qualche nome leggendario, come nella fattispecie: Sandro Mazzola o Roberto Bettega, oppure centrocampisti di regia come Antonioni, Giannini, Del Piero, oppure tornanti come il nostro ‘brasiliano’ Bruno Conti, Donadoni… Ma già i nomi riportati dalla Matano fanno sognare!

Il volume si apre col saluto di Roberto Mancini, Commissario Tecnico della Nazionale italiana, e procede come se i calciatori parlassero in prima persona, narrando, così, oltre agli ingaggi, alle partite, ai goal, anche alcune scene quotidiane, dando conto della vita personale, dei vezzi, degli aspetti psicologici e affettivi.

Naturalmente il film che ne esce è quello di un mondo che non c’è più, di grandi campioni, divenuti bandiere di umanità e di appartenenza, contro il dio denaro, che oggi tutto compra e tutto spariglia: il caso emblematico che riporta Matano è quello di Gigi Riva, che per pregiudizi sul Mezzogiorno, aveva sperato di giocare nel Bologna, ma fu trasferito a Cagliari, dal cui paradiso più non si sarebbe mosso e dal quale sarebbe iniziata la sua fortuna.

Nella narrazione della Matano, in filigrana, si scorgono, poi, alcuni grandi giornalisti sportivi, tra tutti il sontuoso Gianni Brera.

Un libro rammemorante, storico, sportivo, di civiltà, che lascia scorrere le immagini ingiallite della società italiana nel processo di ricostruzione economica, delle famiglie operai, dei sacrifici, delle attese, delle esultanze al bar sport; ma è anche un libro educativo che mostra come i valori dello sport siano quelli della correttezza, dello stile, dell’altruismo, della modestia, dell’abnegazione, delle privazioni, della solidarietà.

Un bel volume di biografie e di costume che accende i riflettori su uno sport che è, nel contempo, un momento estetico, identitario, tecnico, valoriale.

 

 

 

 

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