Le favole di Sabrina  di Sabrina Di Seclì

di Vincenzo Thoma

 

La verità di una favola ha il dono dell’inafferrabilità. Essa, infatti, ti accarezza, sì, lo spirito, ma rifiuta di restare con te, di farsi abitudine, con rischio, magari, di restare inascoltata per il resto dei nostri giorni, in qualche angolo recondito della nostra memoria. Ché non vuole questo, una favola.

Una favola ha il moto di una risacca: ci avvolge, ci affabula; poi, ritraendosi all’improvviso, ci disvela verità nascoste, che il moto di una nuova onda provvederà ad ammantare ancora di mistero, in attesa di un’ennesima corrente di riflusso, di una nuova spumosa ed eterea avventura della fantasia.

Ecco, Sabrina Di Seclì conosce questi moti. Conosce l’arte della favola. Una fiaba come “Il bucaneve magico” con la sua neanche tanto distopica realtà di Miracolandia, contiene, nell’aggraziata forza narrativa di questa straordinaria autrice, insegnamenti così attuali che la sua lettura farebbe bene a tanta politica politicante, come anche a una popolazione spesso assopita davanti alla televisione o ipnotizzata dal fumo dei media sociali.

L’Autrice ci offre racconti in una lingua parallela e ologrammatica rispetto a quella che quotidianamente usiamo. Sabrina Di Seclì sa magistralmente far sinfonia di un testo e trasformarlo in storie in cui ogni personaggio partecipa di una doppia natura: sa essere reale e fantastico, e quindi in grado di affascinare un bambino, sempre in cerca di mondi alternativi dirottati in direzione di universi iperurani, ineffabili e intangibili, ma sa anche possedere in sè la credibilità di un compagno di viaggio alle prese con situazioni conosciute, possibili, esperibili, e quindi parlare alla coscienza di un adulto, farlo riflettere sul senso della vita, aprirgli orizzonti ed indurlo all’uso della fantasia anche nella gestione del suo quotidiano.

Le favole di Sabrina invitano tutti, giovani e meno giovani, a viaggiare all’interno di sé stessi: il viaggio più difficile, ma anche quello più bello. Da amante della poesia, scorgo in Sabrina Di Seclì la forza di un’artista della parola, in grado di farne carne e creta di senso e di bellezza, costruendoci realtà che ispirano al cambiamento di un mondo che, oggi, ha disperatamente bisogno di direzioni alternative.

Le pregevoli favole di Sabrina Di Seclì anticipano una rivoluzione dello spirito di tutti, in vista di un futuro migliore.

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